Steli di stelle in agosto
brevi le rotte, lente le navi
dietro un velo di tenda discosto
osservare.
Stanchi i tuoi occhi di essere guardati
e chiuderli a sognare.
27 luglio 2007
Steli di stelle in agosto
brevi le rotte, lente le navi
dietro un velo di tenda discosto
osservare.
Stanchi i tuoi occhi di essere guardati
e chiuderli a sognare.
27 luglio 2007
Conservo sempre le lettere mai scritte
nei polverosi vicoli di memorie inappaganti
questi stormi migranti che fluttuano di ombre
come sempre oggi hanno volato.
Al crepuscolo
alberi e nuvole
tiepide linee
di percorsi ingannevoli.
01 giugno 2007
Un lampo, poi il viso dell’ antagonista
sorriso di denti
nessun difetto
occhi fermi a sfidare il domani
forse tristi probabilmente soli.
Dopo questa tempesta
vedremo le foglie
o il lacrimare dei rami.
Un tuono, poi il mosaico del coro
sorriso di suoni
nessuna disarmonia
occhi socchiusi a intonare il domani
forse tristi probabilmente soli.
Dopo questa tempesta
vedremo le gocce
o il germogliare dei rami.
Un lampo, poi il viso del protagonista
sorriso di rughe
nessuna risposta
occhi aperti a respirare il domani
forse tristi probabilmente soli.
21 aprile 2007
Schiuma di strada
venefica spada
lana e cordame
patetico volo.
E nelle stive grondanti di oli
spasmi febbrili
e deferenza alla mia consolazione.
Zucchero di mare
fine osservare
catrame e tabacco
estranea stagione.
22 febbraio 2007
Come di profumi e di onde e di miele
e di sbuffi di vele sottovento
come un sorriso di buio e pioggia
che si illumina lento.
Danzano nel fondo dell’oceano
sui campanelli di un carillon.
22 febbraio 2007
Per caso, lungomare
e margini di scogli
abiti di ruggine
fogli di salsedine
ascoltare o piovere…
Questa porta è l’origine
entrò di spalle per non guardare.
Per mano, controluce
ed argini di specchi
un riflesso liquido
vecchi corridoi
camminare o perdersi…
Questa beffa è il limite
rise di gusto per poi svanire.
19 dicembre 2006
Livide le gote di ceramica
pallide le rive del Tamigi
una luna discreta
trappole per topi
la ragazza china lievemente il capo
e sorride.
Limpide le dita di rubini
lucenti le sale di Parigi
una luna dilatata
tavoli da gioco
la ragazza solleva prontamente il capo
e sorride.
Irraggiungibile una linea all’infinito
tra le tue dita
sorridi e sussurra il mio nome,
ancora.
19 dicembre 2006
E danza qualche petalo di rosa
si confonde qualcosa in questo cerchio di musica
sarà la polvere o saranno scintille
saranno conchiglie da regalare
quale sogno ormai ti potrà consolare?
E sfumano le immagini finali
si spezzano le ali in frammenti di luna
saranno fulmini o sarà il vento
sarà un naufragio da perdonare
quale viaggio ormai ti potrà innamorare?
E adesso chiudi pure i tuoi occhi a questo nuovo dolore
domani inventeranno per te una storia migliore.
2005
Forse un giorno potrete sentire un odore di foglie
diffondersi in agonia lungo il sentiero dei vostri passi,
e il gesto semplice di prendersi la mano
non sarà più soltanto il contorno confuso
di immagini lontane,
e basterà magari uno sguardo complice o un sorriso
a perdonare il troppo indugiare nei vostri silenzi.
E voi lì a chiedervi nessuno e troppi perché.
E forse un giorno la pioggia avrà già cancellato
le tracce di sabbia dei vostri ricordi,
oppure il vento avrà risparmiato qualche frammento
come di passaggi incompleti,
e le vostre ombre saranno nascoste da un nuovo silenzio
di clessidre e forzieri da non poter violare.
E voi lì ancora a chiedervi antichi e nuovi perché.
2005
Lo vedi amore mio
che tutto passa, tutto scompare, tutto sfuma
e tu che sprechi il tempo
con un mio discorso troppo banale,
ma ho scritto male il tuo nome sulla carta carbone
l’ho visto moltiplicarsi invano
in tanti granelli di polvere polare,
ho lasciato un souvenir astratto
di inchiostro denso e nero
ai troppi esploratori che faranno brillare troppe mine
e che domani condurranno al porto
il relitto del tuo cuore brillante di argento e di luna.
E il capitano consigliò all’equipaggio
di mantenersi distante dagli scogli immaginati dagli uomini di mare
lungo la costa orientale degli oceani,
e il marinaio si nascose sotto troppi rifugi di pelli indiane
per non cadere vittima degli sguardi delle madreperle,
e il timoniere senza stelle non poté evitare
in nessun modo nessun tipo di naufragio,
mentre due occhi verdi sbarcavano tranquillamente
su una nuova terra chiamata desiderio.
E adesso i tuoi orecchini d’oro bianco
buttali pure dentro il pozzo delle illusioni
dove galleggeranno come scogli eleganti
nel vasto specchio d’acqua delle mie parole.
25 dicembre 2005