Una barca che ondeggia in un porto.
Seduto, stanco, chino sull’ardesia
disegno con le dita
questo tempo di sabbia che non mi consola.
(Un getto d’inchiostro contro la deriva pubblicitaria di internet).
2014
Una barca che ondeggia in un porto.
Seduto, stanco, chino sull’ardesia
disegno con le dita
questo tempo di sabbia che non mi consola.
(Un getto d’inchiostro contro la deriva pubblicitaria di internet).
2014
Dalla spiagga aromi dolci di fragola e panna
nei lidi bambini che si rincorrono
frasi rumorose che scorrono sotto i ponti delle città
e da una parte splendeva il sole, dall’altra parte gli occhiali
c’erano i fogli dei giornali per navigare nel vento
e c’era un cinema sotto le stelle e c’era il mare a spegnare braci
quando rubarono i baci alla malinconia.
Dalle piazze luci festose di orchestre e zanzare
nelle strade macchine che si rincorrono
musiche facili che passano sotto i rumori delle città
e da una parte splendeva Venere, dall’altra la stella polare
c’era un faro per disegnare le onde più belle ai marinai
e c’era un treno per partire e c’era un treno per ritornare
quando rubarono il mare alle fotografie.
2000
Senti che odore questo mare
che melodia le onde
e noi sdraiati sulla sabbia a vaneggiare
si confonde la luce della luna
in ognuna delle nostre belle parole
e fino all’alba, amore, finché non sfuma
nella schiuma quante scintille vedremo tuffare.
In questo festival di stelle
e una luna cadente
baciami finalmente e non parlare più.
Guarda che grigio questo mare
che fantasie l’aurora
e noi abbracciati nella nebbia a risvegliare
si colora lo specchio del cielo
sotto il velo dei nostri splendidi pensieri
adesso è l’alba, amore, adesso è giorno,
tutt’intorno quante ombre vediamo sfumare.
Con queste nuvole di lana
e una luna puttana
sorridi amore e non baciarmi più.
2000
Ragazza bionda
nuvole e fumo
come vedi nessuno armonizza gli incontri
il tempo è in manette
il cielo in prigione
qualcuno promette qualcuno perdona.
E il pennello della memoria ritocca le immagini dei nostri viaggi
il venditore di cartoline regala miraggi per le illusioni dei sognatori
poi rimangono ancora linee e colori da interpretare.
Sono percorsi invisibili gli occhi danzanti delle pittrici
e come sempre le mie cornici non sono adatte ai tuoi quadri
però conoscono l’arte di improbabili ladri di litografie.
Ragazza bionda
polvere e incenso
come vedi non penso di volerti baciare
il futuro è una sfera
un disegno di carte
è qualcuno che spera e qualcuno che parte.
2000
Laggiù poco sole per i tuoi occhiali di neon
ma molti alberi per fumare il sacro tè bianco del blizzard,
con i tuoi tacchi a spillo e i tuoi stivali
non calpestare la polvere magica dell’inebrianza.
Ultimo applauso di aria gelata, stasera,
dimmi, hai ancora quel tuo vecchio sogno, madame?
Un lungomare notturno,
il Tirreno lamenta naufragi
e voci di libeccio costeggiano i desideri delle mareggiate,
tu non gridare mai più alla luna la mia peggiore poesia.
Nella ragazza bruna
una donna e la sua rovina.
Qui nessun odore di miele per le nostre visioni,
tua madre si nasconde spesso
dietro i libri di religione soffiati su simun,
mia madre invece
mi basta che non pianga ancora.
Basterà la mia ultima moneta
per comperare sorrisi?
Così ci immergiamo nel fiume rosso
degli aromi di Harmattan
come per una benedizione
o un sacrificio agli dei delle dimenticanze.
Gli innocenti preferirono partire.
Qualcuno guarderà il cielo, il mare, o l’infinito.
2000
Un anello nel dito
un sorriso
sicuramente da qualche parte una rosa.
Mi chiedi «Come posso cercarti
nascosto nel bosco?»
ma ogni volta che vuoi
io sarò dove posso.
Tintinnio musicale di carillon
occhi neri
uno specchio per l’emozione degli altri colori.
Mi chiedi «Dove posso trovarti
nascosto nel bosco?»
ma ogni volta che voglio
io sarò in nessun posto.
2000
Cerco nei pensieri della gente
i miei pensieri,
negli occhi degli amici
gli occhi della libertà.
La polvere nera
si alza dalla strada,
il cuore evapora.
La gente cammina
ignara
tra le lanterne
dei nostri porti
Tra foglie di eucalipti
sterili lacrime di fiori d’oleandro
dai miei occhi al cielo.
Tramontano
oltre le nuvole di un dubbio
le stelle opache dei miei sorrisi.
07 settembre 2007
Ridimi negli occhi
ridimi
non perdere più la giovinezza dei tuoi sguardi,
le ingenue sciocchezze
dei giochi di amanti
e sigarette rubate
su spiagge di sassi
ferite per caso dalle mie gelosie.
Ridimi negli occhi
ridimi
non piangere più per le notti inviolate,
le luci soffuse
di lampade accese
e sottovesti di raso
su boccioli di rosa
fiorite per caso sulle mie gelosie.
18 agosto 2007
Eccoti, ancora
nebbia e suono dell’ultima immagine
presente e futuro
uno sguardo
chiaroscuro sul fiume.
E un uomo disegna paesaggi
sulla carta e la seta.
Eccomi, ancora
un anelito al soffio-vertigine
passato e presente
due ombre
un ponte al confine.
E una donna ne osserva la schiena
tra la giacca e la tela.
18 agosto 2007