Adoro le storie dai percorsi circolari, perché è la vita ad apparirmi come un continuo perdere e tornare.
Io i miei cerchi sono solito tracciarli sulla sabbia, o su altro materiale altrettanto deformabile, perché siano sufficientemente irriconoscibili al mio prossimo passaggio.
Osservo il continuo movimento di persone differenti che si soffermano, indugiano, ripartono, in una vita popolano senza sosta la mia mente.
Il cerchio mi rimanda a un’idea di perfezione, per questo ho inserito nel mio brano due errori: la mia mente è un luogo arido di affetti e certe storie sono un rifugio immaginario.
08 Novembre 2013
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Il cerchio
Un giro di parole
Facciamo il giro dell’isola?
La ragazza lo prese per mano e,sorridendo, gli sussurrò qualcosa; a bordo di un motorino smarmittato si allontanarono dalla piazza del paese, dall’unico bar, da quei tavolini.
Si fermarono al faro, che quella sera parve ad entrambi il luogo migliore in cui fare l’amore.
L’evoluzione della lingua racconta l’evolversi di un popolo, le sue abitudini, i suoi costumi.
E intanto seduto sul divano tu completi l’ultimo giro di canali (Venezia è lontana, fuori splende il sole).
Un’unica strada effettua il periplo dell’isola.
Doveva essere un attore, uno scrittore, forse un lettore appassionato, oppure, più semplicemente, un gran camminatore.
22 agosto 2013
Un secchio e una candela
eeee…mmmm…cc… cc…
tutto questo passato non si è concluso, ancora questa candela non è del tutto consumata.
prende un fazzoletto, bianco, asciuga le lacrime, scioglie la cera…
ed ora disegna un’alba, capovolge il foglio sulla fiamma e si addormenta agli ultimi fuochi del tramonto…
ma…
tutto questo passato brucia ancora, ancora questa candela brucia ancora…
prende un fazzoletto, nero, raccoglie le lacrime, addensa la cera…
ed ora disegna la notte, capovolge il secchio sulla fiamma e si risveglia alle prime gocce della rugiada…
(sorriso)
27 ottobre 2009
Sento ridere intorno
Sento ridere intorno…
c’è una strana confusione in questo posto: i giovani hanno lacrime che non dimostrano e gli adulti non possono invecchiare
io sono qui da solo, senza tutti i miei anni e senza i vostri pregiudizi, e posso rimanere immobile o saltare rotolare correre senza essere da solo mai
Sento ridere intorno…
…e sono io che rido
14 ottobre 2008
Vento di tramontana
Tra foglie di eucalipti
sterili lacrime di fiori d’oleandro
dai miei occhi al cielo.
Tramontano
oltre le nuvole di un dubbio
le stelle opache dei miei sorrisi.
07 settembre 2007
Ridimi
Ridimi negli occhi
ridimi
non perdere più la giovinezza dei tuoi sguardi,
le ingenue sciocchezze
dei giochi di amanti
e sigarette rubate
su spiagge di sassi
ferite per caso dalle mie gelosie.
Ridimi negli occhi
ridimi
non piangere più per le notti inviolate,
le luci soffuse
di lampade accese
e sottovesti di raso
su boccioli di rosa
fiorite per caso sulle mie gelosie.
18 agosto 2007
Bellosguardo
Eccoti, ancora
nebbia e suono dell’ultima immagine
presente e futuro
uno sguardo
chiaroscuro sul fiume.
E un uomo disegna paesaggi
sulla carta e la seta.
Eccomi, ancora
un anelito al soffio-vertigine
passato e presente
due ombre
un ponte al confine.
E una donna ne osserva la schiena
tra la giacca e la tela.
18 agosto 2007
Memorie e immaginare
Steli di stelle in agosto
brevi le rotte, lente le navi
dietro un velo di tenda discosto
osservare.
Stanchi i tuoi occhi di essere guardati
e chiuderli a sognare.
27 luglio 2007
Lettere
Conservo sempre le lettere mai scritte
nei polverosi vicoli di memorie inappaganti
questi stormi migranti che fluttuano di ombre
come sempre oggi hanno volato.
Al crepuscolo
alberi e nuvole
tiepide linee
di percorsi ingannevoli.
01 giugno 2007
Queste tempeste (palcoscenici)
Un lampo, poi il viso dell’ antagonista
sorriso di denti
nessun difetto
occhi fermi a sfidare il domani
forse tristi probabilmente soli.
Dopo questa tempesta
vedremo le foglie
o il lacrimare dei rami.
Un tuono, poi il mosaico del coro
sorriso di suoni
nessuna disarmonia
occhi socchiusi a intonare il domani
forse tristi probabilmente soli.
Dopo questa tempesta
vedremo le gocce
o il germogliare dei rami.
Un lampo, poi il viso del protagonista
sorriso di rughe
nessuna risposta
occhi aperti a respirare il domani
forse tristi probabilmente soli.
21 aprile 2007
